Numerose zone del nostro paese, in particolar modo le Prealpi, le Alpi e gli Appennini, nel corso dei mesi invernali ricevono abbondanti precipitazioni nevose. Coloro che vi abitano sono obbligati a dotarsi di una serie di strumenti al fine di sopravvivere nelle migliori condizioni e non incontrare problemi di mobilità in prossimità della propria abitazione. Ci si riferisce in particolare a quegli apparecchi ideati per rimuovere rapidamente gli accumuli di neve fresca. In quanto spesso non bastano le semplici pale spazzaneve per poter creare dei percorsi in mezzo allo strato nevoso. Si ricorda che nel corso di una sola notte gli accumuli possono risultare di tale entità da non essere tanto facili da sgombrare. Gli strumenti in esame si possono suddividere in due categorie: elettrici e a scoppio.
- Gli spazzaneve agiscono in modo tale da raccogliere la neve dal suolo e veicolarla ai lati. In questa maniera consentono di creare dei percorsi, anche quando i depositi nevosi sono ingenti. Nonché quando si ha la necessità di rendere pulita la superficie intorno alla propria abitazione, onde permette di manovrare anche l’automobile. Si ritengono davvero indispensabili questi strumenti, anche perché dopo una nevicata copiosa è possibile che in prossimità del suolo, a causa del freddo o della pressione stessa esercitata dalla neve, si crei uno strato duro. Che alla lunga può ghiacciare, rendendo difficoltoso e pericoloso camminarci sopra.
Gli spazzaneve elettrici
Questi apparecchi si distinguono per muoversi attraverso la trazione di ruote motrici o persino dei cingoli. Sul manubrio sono distribuiti i diversi comandi. Alla base dello strumento, invece, a contatto con il suolo, si trova una fresa che risulta protetta da ogni lato per una questione di sicurezza. Una volta azionata e posta di fronte all’accumulo nevoso, veicola il materiale all’interno di un canale. In seguito entra in gioco una turbina, che lavora in modo tale da proiettare la neve all’esterno, tramite un bocchettone posto al di sopra della turbina. La direzione del flusso in uscita si può decidere, modulando la direzione del bocchettone in base alle proprie necessità. Gli apparecchi in esame si avvalgono di motori elettrici di notevole entità, che vanno da mille a duemila watt di potenza.
I dispositivi elettrici in ogni caso non si ritengono eccessivamente potenti. Quindi si possono utilizzare in ambienti non troppo grandi, su manti di neve eccessivamente spessi. Si ritengono piuttosto semplici da utilizzare, in quanto basta azionarli e condurli sopra la zona interessata. Si possono manovrare come un normale tagliaerba, in quanto sono dotati di un grande manubrio attraverso cui è possibile spingerli con precisione.
Gli spazzaneve a motore
Gli apparecchi che dispongono di un motore a scoppio si considerano più potenti. Quindi adatti per essere adoperati in situazioni complesse, dove è necessario intervenire in maniera incisiva. Anch’essi sono costituiti di una fresa, che ingloba la neve per poi indirizzarla verso una turbina. Che a sua volta la proietta fuori dal veicolo. A differenza dello spazzaneve elettrico, dispongono di un motore a scoppio, che necessità di normale carburante. La cilindrata del motore di solito si attesta tra trecento e quattrocento centimetri cubici. Consente di rendere le lavorazioni rapide ed efficaci. Anche nei confronti degli strati nevosi più consistenti, resi compatti dal trascorrere del tempo o dal freddo.
- Diversi modelli si distinguono per il possesso di materiali estremamente resistenti, che rendono la loro azione estremamente efficace. Come si è accennato in precedenza anche i dispositivi a motore possono essere dotati di due ruote o con una trazione cingolata. Quest’ultima versione consente di operare con maggiore dimestichezza su terrenti che si trovano in pendenza, dove vi è la possibilità di non controllare perfettamente l’apparecchio.