Sul mercato si trovano differenti tipologie di decespugliatore. I più diffusi sono certamente quelli provvisti di un motore a scoppio, costituiti di tre parti fondamentali:
- Il motore – Può essere a due oppure a quattro tempi. Gli esemplari a due tempi devono essere riforniti con una miscela di olio e benzina. Mentre gli altri vanno con la sola benzina, riprendendo il tradizionale ciclo dei propulsori montati sulle automobili, dove la lubrificazione avviene in maniera indipendente.
- Il braccio – Si tratta dell’elemento di congiunzione tra il motore e il dispositivo di taglio, all’interno del quale l’albero di trasmissione veicola l’energia prodotta dal propulsore al sistema rotante. Su di esso vi sono anche i vari comandi, tra cui l’acceleratore e l’impugnatura. Che può essere circolare (singola) oppure a manubrio.
- Il dispositivo di taglio – Può risultare di vario genere. Normalmente si tratta di un filo in plastica dura o in nylon. Nelle operazioni più complesse si adotta un disco, simile ad una sega circolare.
Esistono anche dei decespugliatori elettrici, benché si tratti di apparecchi meno potenti rispetto a quelli a motore, adatti a compiere esclusivamente delle operazioni non troppo complesse. Si parla per esempio della pulitura dei bordi oppure il taglio dell’erba di un piccolo giardino.
Diversi modelli per funzionare si avvalgono di un cavo collegato ad una presa di corrente. Mentre alcune versioni del genere risultano più autonome, quindi sono provviste di una batteria ricaricabile.
L’impugnatura del decespugliatore
Nei modelli più diffusi si trova l’impugnatura circolare, che consiste in un piccolo volantino sul quale va posizionata la mano sinistra, allo scopo di indirizzare l’apparecchio e mantenerlo stabile. La destra invece stringe un manubrio posto vicino al motore, dove sono presenti i comandi principali del decespugliatore: acceleratore, pulsante di interruzione del motore e leva di sicurezza, che serve a bloccare l’azione dell’acceleratore. Si considera un’impugnatura abbastanza comoda, sebbene sia concepita per operazioni non prolungate nel tempo. In quanto a lungo andare le forze in gioco si potrebbero concentrare su punti sensibili della schiena. In particolare la zona lombare della colonna vertebrale potrebbe divenire il punto in cui vanno a confluire gli sforzi per conservare l’attrezzo in una posizione corretta.
L’impugnatura doppia, che si definisce a manubrio, si trova spesso nei modelli professionali. Che garantiscono all’operatore di mantenere una postura il più possibile poco stressante. In quanto spesso compiono degli interventi che necessitano di lunghi periodi di lavoro. Questo tipo di impugnatura permette di realizzare delle manovre in maniera assai rapida, con il semplice movimento del bacino, senza alterare eccessivamente la direzione dell’asta. Spesso l’impugnatura siffatta risulta dotata anche di un sistema anti vibrazione, assai utile, in grado di assorbire le vibrazione che soprattutto gli apparecchi a motore generano in modo intenso. Infine la pressione nei confronti dell’acceleratore avviene più facilmente.
Qual è la migliore impugnatura?
Il genere di impugnatura montata sul decespugliatore dipende dal tipo di destinazione dell’apparecchio. Dunque è difficile poter affermare quale tipologia sia la migliore in assoluto. La prima descritta, definita circolare, si ritiene sufficientemente comoda per quei decespugliatori concepiti per svolgere interventi non troppo lunghi e gravosi. La seconda invece si considera indispensabile in ambito professionale. Perché vi è la necessità di compiere lunghe sessioni di lavoro, dove occorre assicurare che i muscoli delle braccia e sopratutto le mani non si affatichino eccessivamente. Modelli del genere inoltre sono dotati spesso di evoluti sistemi in grado di assorbire le vibrazioni. Che si ritengono fenomeni dannosi, alla pari dei rumori prodotti dal motore, nel caso fossero ricevute per lassi di tempo prolungati da parte degli operatori. Le impugnature doppie Infine si predispongono a sostenere al meglio gli apparecchi quando si opera su pendenze pronunciate.