Nel caso il decespugliatore si rompesse sarebbe prima di tutto opportuno verificare se si riuscisse ad aggiustare. Nella maggior parte dei casi si tratta di apparecchi dotati di un motore a scoppio. Di conseguenza, a meno che lo strumento non abbia ricevuto un forte danneggiamento o sia particolarmente usurato, si ritiene riparabile. Spesso è necessario compiere una pulizia e l’ingrassaggio di determinate parti, al fine di recuperare la piena funzionalità dello strumento. A tal proposito, se qualora non si possedessero le adeguate conoscenze, al fine di comprendere le cause della rottura e quindi porre in essere eventuali interventi, sarebbe indispensabile ricorrere all’aiuto di un professionista. Ci sono molti meccanici che si sono specializzati nella risoluzione di problematiche che coinvolgono oggetti di questo tipo.
Il discorso cambia nell’ipotesi in cui si assistesse alla rottura di un decespugliatore elettrico. In questo caso sarebbe più complesso compiere un intervento nel tentativo di ripristinare la normale funzionalità, in quanto il propulsore è costituito di un sistema elettrico su cui è difficile riuscire a compiere delle operazioni. Se si trattasse di un semplice malfunzionamento invece si potrebbe tentare di aggiustarlo. Se non esistono alternative si deve smaltire correttamente lo strumento. Che siano elettrici o a scoppio, qualora ci si trovasse costretti a dover eliminarli, bisognerebbe rispettare una serie di regole. In quanto sono costituiti di materiali potenzialmente dannosi per l’ambiente ed inoltre si considerano degli oggetti ingombranti. Gli apparecchi canonici sono costituiti di un braccio, su cui da una parte è collegato il propulsore, mentre dall’altra vi è il sistema di taglio. All’interno del braccio si estende l’albero di trasmissione. Che trasmette il movimento necessario per far si che il dispositivo di taglio agisca.
Lo smaltimento del decespugliatore
Per quanto riguarda i decespugliatori su cui è montato un motore a scoppio, che sia a due o a quattro tempi non fa differenza, è indispensabile che vengano buttati in un normale centro di raccolta. Di solito ogni comune ha un punto di riferimento del genere, dove si possono lasciare rifiuti straordinari. Che si distinguono per il fatto di essere costituiti di particolari materiali e anche per il fatto di essere piuttosto grandi. Quindi ci si deve indirizzare presso il centro di riferimento del proprio comune di residenza. In molti casi si tratta di servizi che avvengono previa prenotazione. Si ritiene in ogni caso necessario possedere un documento che attesti di risiedere nel comune dove sorge il centro.
- I decespugliatori elettrici si considerano RAEE, ossia rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettriche. Anch’essi, seppur con una destinazione differente, si devono depositare presso un centro di raccolta quando si decide di liberarsene. Si ritiene importante eliminare correttamente questa tipologia di oggetti, in quanto i loro componenti elettronici e le parti in plastica si considerano inquinanti. Di conseguenza si esorta ad eliminarli nelle apposite sedi. Si ricorda che i RAEE si differenziano in domestici e professionali. Anche in questi casi è doveroso recarsi presso il centro di raccolta cui fa riferimento il proprio comune.
Consigli
Per quanto riguarda i decespugliatori provvisti di un motore a scoppio, che si caratterizzano per il possesso di componenti, specie quelli meccanici, in metallo, per il loro smaltimento si potrebbe seguire un’altra strada. Si potrebbe scegliere di consegnare le parti in metallo a delle aziende che riutilizzano materiali di questo tipo. Si ricorda che la produzione di rifiuti in metallo è davvero considerevole. E in questa maniera si contribuirebbe a sostenere dei processi virtuosi. Che comportano un miglioramento dei processi di produzione e la diminuzione dei costi. Ma non solo. Il tentativo di recuperare gli elementi metallici si considera utile anche in termini di tutela ambientale.