In relazione al tipo di intervento che si ha la necessità di svolgere con il decespugliatore, è opportuno scegliere i dispositivi di taglio più adatti. Di solito gli apparecchi tradizionali sono provvisti di una testina con all’interno un filo di nylon. Che è in grado di eseguire la maggior parte delle operazioni più canoniche, come la riduzione delle erbacce cresciute a dismisura. Qualora si dovessero compiere dei lavori più sostenuti, eventualmente nei confronti di cespugli, costituiti di elementi complessi da tagliare, si dovrebbe fare ricorso ad una lama. Mentre nel caso si avesse la necessità di eliminare degli arbusti, sarebbe indispensabile montare un disco, che presenta le sembianze di una sega circolare. Si ricorda che questi ultimi due supporti si applicano esclusivamente ai decespugliatori a motore, in quanto sono in grado di offrire una potenza adeguata per far si che la loro azione risulti sufficientemente incisiva.
I decespugliatori risultano di due tipologie: a motore oppure elettrici. I primi sono dotati di un motore a scoppio, che può risultare a due oppure a quattro tempi. Mentre gli altri generi si avvalgono di un propulsore elettrico.
A loro volta i decespugliatori elettrici si possono distinguere tra gli esemplari che montano una batteria e quelli che invece si collegano ad una presa di corrente tramite un tradizionale cavo. Gli apparecchi a motore sono senz’altro quelli predisposti a svolgere i lavori più gravosi. Gli altri si considerano adatti soltanto per il compimento di operazioni non troppo impegnative.
La scelta del diametro del filo
Il filo si applica al decespugliatore in diversi modi, a seconda del dispositivo di taglio che si prende in esame. Nella maggior parte dei casi il filo si presenta raggomitolato intorno ad un rocchetto, custodito all’interno di un’apposita testina, che si monta direttamente sul’estremità del braccio dell’apparecchio (in corrispondenza con i contatti dell’albero di trasmissione). Si tratta di strumenti concepiti per promuovere la fuoriuscita di sezioni nuove di filo, non appena si esauriscono le estremità, esercitando una semplice pressione sulla parte del guscio che rimane vicina al suolo. Diverse tipologie sono invece costituite soltanto da una testina, da cui fuoriescono una serie di fili, la cui lunghezza viene preventivamente decisa. Comunque in commercio è possibile trovare davvero una vasta gamma di strumenti del genere, in grado di essere applicati nella maggior parte dei decespugliatori.
Il diametro del filo viene deciso in base alla potenza del decespugliatore e soprattutto considerando il tipo di taglio che si ha la necessità di effettuare. Nel caso si volesse operare su un semplice giardino, non di grandi dimensioni, caratterizzato soltanto dalla presenza di erba molto fine e non troppo alta, sarebbe necessario avvalersi di un filo con un diametro sottile. Mentre in situazioni dove vi è la presenza di sassi e l’erba da ridurre risulta folta, ci si dovrebbe indirizzare verso un filo più spesso. Infine in situazioni come quelle rappresentate da un sottobosco si consiglia di montare un filo di medio spessore.
Altre caratteristiche da considerare
Le peculiarità dei fili che si trovano sul mercato emergono anche in relazione alle loro forme. I più comuni si presentano con una sezione tonda e si distinguono per non esercitare un attrito eccessivo nei confronti dell’aria circostante. Quindi non fanno troppo rumore quando sono in azione e possono muoversi con maggiore scioltezza a grandi velocità. Alcuni invece hanno una sezione spigolosa. Queste tipologie si distinguono per offrire una maggiore resistenza all’aria quando si muovono vorticosamente, tuttavia, sono in grado di svolgere un’azione più intensa ed efficace, soprattutto nei riguardi di vegetazione difficile da ridurre. Altri infine hanno una superficie dove sono ricavate delle scanalature finalizzate a rendere ancor più incisivo il taglio.